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domenica 28 novembre 2010 Posted by Freddy at 13:35 13 comments

Ottantacinque miliardi di euro.

Ottantacinque miliardi, di cui 35 da gettare nel buco nero per il salvataggio delle banche.

Niente male per un paese che ha un po' meno abitanti del piemonte: fanno piu' o meno 21.250 euro di debito a testa.

Curioso come sia la stessa cifra, solo in euro, che la Federal Reserve aveva messo a disposizione per il bailout di A.I.G., ma questa e' un'altra storia.


Irlandesi in festa


Volendo essere ottimisti, direi che saranno augelli per diabetici per tutti quelli che vivono qua nell'immediato, con possibilita' pero' di tornare a respirare e vivere tranquillamente nel futuro.

Questo se il trend dell'appiattimento dei salari regge, se l'appiattimento non sfocia in coma irreversibile come in italia e se la corporate tax rimane intoccata. More on this later, come si dice sull'isola.

Ho seguito il bloomcast (per maggiori dettagli, si veda qui) relativo agli aiuti europei e devo dire che non sono daccordo su alcuni punti:

A) Se introducessero una fascia di reddito tassabile al 10% a quelli come noi che lavorano in campo IT non cambierebbe niente, quelli interessati da una tale manovra sarebbero quelli che vivono di redditi attualmente esentasse (46%).

Vero che a soffrirne sarebbero quelli che vivono di salari nella fascia di reddito attualmente esentasse, ma a tutti gli altri verrebbero X mila euro di meno in tasca ogni anno.


B) Non e' vero che le aziende non pagano tasse, pagano gia' la VAT (l'IVA), quindi la corporate tax non serve alzarla.

L'IVA e' un'imposta neutra, si scarica sempre e comunque sul consumatore finale, sia che si tratti di merci, sia che si tratti di servizi.

Quando un'azienda acquista qualcosa dai suoi fornitori l'IVA che paga la registra come IVA a credito, non sono soldi pagati e persi per sempre. Quando invece si emettono fatture di vendita, l'IVA incassata sara' IVA a debito, cioe' da versare all'erario. Tecnicamente non sono soldi dell'azienda che fattura, sono soldi dell'erario gia' in partenza. A fine anno i due importi si compensano e tutti amici come prima.

Come fa la multinazionale X a pagare meno tasse in irlanda? Tralasciando discorsi relativi a tunnelling e offshoring, un esempio comprensibile a chiunque potrebbe essere questo:
  • Sede di Francoforte mentre fa business, vende servizi e merci ai suoi clienti ed emette fatture per 100 milioni di euro (IVA a debito: 16.666.666)
  • Sede di Francoforte compra servizi da sede di Dublino sostenendo dei costi per 90 milioni di euro (IVA a credito 15 milioni) e altri costi operativi (eg. salari, affitti, elettricita) per 9 milioni di euro (IVA a credito 1.5 milioni).
  • Sede di Francoforte sottrae i costi dal fatturato ottenendo un ricavo di 1 milione di euro su cui paghera' le tasse al 40% (percentuale di fantasia).
  • Sede di Francoforte paga 400.000 euro di tasse

Che succede a Dublino?
  • Sede di Dublino emette fatture per 90 milioni di euro
  • Facciamo finta che sede di Dublino abbia costi ZERO
  • Sede di Dublino paghera il 12.5% di tasse sui 90 milioni, pari a 11.250.000 Euro
  • Se sede di Francoforte non avesse spostato 90 milioni di fatturato verso la sede di Dublino, avrebbe pagato in germania 36 milioni in piu' di tasse.
Qualcuno dira' allora: "Eh, ma sede di Francoforte quando ha pagato la fattura alla sede di Dublino ha pagato IVA, quindi tasse per 15 milioni (75 milioni di imponibile+20% di IVA = 90 milioni)".

No, la sede di Francoforte adesso ha un CREDITO d'IVA per 15 milioni di euro, oltre ad avere pagato uno sputo di tasse al governo tedesco.

15 milioni di IVA a credito per i costi sostenuti con Dublino
1.5 milioni di IVA a credito per i costi sostenuti a Francoforte

16.666.666 di IVA a debito per le fatture emesse durante l'anno.

Totale IVA da versare: 166.666 euro.

Un momento, e l'IVA a debito sulla fattura che Sede di Dublino ha fatto a sede di Francoforte?"

Niente paura, bastera' comprare matite ed elastici per 90 milioni (o fare feste pazze con consulenti cubiste) e il balance ritornera' a zero, tra l'altro piu' si spende, piu' costi si sostengono, meno tasse si pagano: e l'imponibile sulla fattura di matite ed elastici e' un costo.


Fine della lezione di ragioneria all'acqua di rose.

Nota: Tutto il giochino sull'IVA che transita da un paese all'altro e' valido almeno fino all'ultima revisione del regime intrastat (revisione che ancora non ho trovato la forza di leggere come si deve).

C) Se la corporate tax la portassero al 50% le aziende continuerebbero a venire.

Falso, se la corporate tax fosse al 50% converrebbe pagare le tasse a Francoforte, Dublino potrebbe avrebbe senso solo per avere un centro di costo, ma "fatturare costi" verso Dublino vuol dire andare a pagare piu' tasse in Germania.

Le multinazionali non vengono qua per l'aria buona, vengono qua per le tasse basse e per tutta una serie di incentivi che il governo concede loro. A IBM non gliene frega niente se ci sono infrastrutture o meno, voglio dire basta vedere tutti questi business park costruiti in mezzo al nulla che dopo 15 anni di tigre celtica ancora si raggiungono con 90 minuti di autobus o con un viaggio su 2 LUAS, autobus e navetta aziendale.

Parlando di incentivi, a parte i milioni a fondo perduto che davano ad aziende tipo Dell per aprire fabbriche in zone depresse, lo sapete chi lo paga il training che la vostra azienda vi fa?

Per tutti quei corsi e certiticazioni che vi fanno fare anche a sproposito (per chi ha questa fortuna ovviamente) c'e' un budget di 100.000 euro l'anno che arrivano da una della tante agenzie governative per lo sviluppo, non sono soldi che la vostra azienda paga di tasca sua, li paga di tasca vostra.

Comunque, come ho gia' avuto modi di dire a Bacco:

Io punterei il dito sul fatto che con una corporate tax al 12.50% hanno messo la responsabilita' del pagamento delle tasse sui 240.000 dipendenti che le multinazioniali impiegano ad oggi sull'isola.

Pero' contando sulle tasse dei dipendenti e prendendo briciole dalle aziende, da una parte si sono legati un filo di ferro attorno alle palle, dall'altra hanno ipotecato la certezza dei posti di lavoro.

Aumentare la corporate tax vuol dire (potenzialmente) perdere le aziende, perdere i posti di lavoro e perdere le tasse che derivano dai salari dei posti di lavoro persi.

Comunque vedo da qua a 4 anni un ulteriore appiattimento degli stipendi che portera' un sysadmin a guadagnare meno di quello che prendeva una receptionist qualche anno fa.

A quel punto se i salari continuano ad appiattiscono e la corporate tax regge e' possibile che diventi ancora piu' vantaggioso aprire aziende in irlanda, per via dei costi, non per via della qualita' della "manodopera".

Un appiattimento dei salari pero' vorrebbe dire un'emigrazione di massa delle persone piu' skillate (per usare un termine tanto caro ai manager italiani) verso gli UK o altre mete pagate meglio.

venerdì 5 novembre 2010 Posted by Freddy at 20:04 4 comments

The scumbag.



AKA waster, scooby, skanger...