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martedì 8 dicembre 2009 Posted by Freddy at 07:14 8 comments

La fabrichetta...

Un post estemporaneo per chiudere il cerchio sulla questione Dell.



Un riassunto lampo:
  • Dell apre a Limer(d)ick uno stabilimento e, usufruendo di finanziamenti milionari provenienti dall'unione europea, sgravi fiscali, incentivi, ricchi premi e cotillon, aiuta a risollevare quella che era un'area depressa dell'isola di smeraldo.

  • Dopo anni di presenza in irlanda, e nell'ottica di una massimizzazione dei profitti a tutti i costi, Dell apre una fabbrichetta in polonia, intascando circa 55 milioni di euro dall'Unione Europea per il disturbo e rassicurando il governo irlandese, vedasi foto in alto, che si tratta di una cosa di normale amministrazione che il rapporto con l'irlanda e' a doppio filo, lo giuro sulla tomba di mia zia (quella che odiavo perche' mi dava sempre i pizzicotti sulle guance), e poi siete i migliori lavoratori d'europa, state tranquilli...

  • Dell fanculizza 1900 persone, spostando la produzione da Limer(d)ik a Lodz e mettendo in ginocchio l'economia locale (e gli irlandesi vanno col cappello in mano a Bruxelles e si fanno dare 14 milioni di euro per rieducare e riqualificare quanti ne avessero bisogno).

  • Dell annuncia che a causa di risultati finanziari al di sotto delle aspettative, intende disfarsi delle sue fabbriche, cedendole probabilmente ad acquirenti asiatici e continuare la sua produzione in regime di outsourcing.
Tutto chiaro fin qui? Bene, tenetevi forte alla sedia adesso:
  • Dell cede la fabrichetta in polonia a Foxconn, l'azienda che assembla prodotti anche per Apple e che e' stata paragonata a un pollaio per via delle condizioni lavorative dei suoi dipendenti (e pare che sia il gruppo con le condizioni lavorative migliori).
Adesso, visto che un operaio in Cina costa 100USD al mese, quanto tempo passera' prima che Foxconn smantelli la fabbrichetta pezzo pezzo e la trasferisca a Shenzhen?

giovedì 19 febbraio 2009 Posted by Freddy at 07:54 8 comments

Intel il mese scorso ha scherzato: 200-300 to go.


Nonostante le rassicurazioni del mese scorso, Intel decide che in un'ottica di consolidamento volta a contenere i costi (e due to unfortunate circumstances), se ne dovranno andare a casa dalle 200 alle 300 persone delle 5000 che lavorano nello stabilimento di Leixlip.

La spiegazione e' che avevano annunciato che era in atto una ristrutturazione che avrebbe interessato qualche migliaio di persone e che si vede che "non ci eravamo capiti".

Il portavoce di Intel infatti spiega che:

"Non stiamo chiudendo fabbriche in Irlanda, stiamo semplicemente allinenando la dimensione della forza lavoro in conformita' a quanto detto precedentemente [e poi noi siamo uomini di affari, blinda la supercazzola prematurata, una cosa d'assegni, tarapia tapioca, tapioca tarapia... dollari... sterline... allacciascarpa, scarpallaccia...]".


Irish Independent
Rte
The register

domenica 18 gennaio 2009 Posted by Freddy at 23:11 25 comments

"Se non ci aiutate ce ne andiamo..."

Ricevo e pubblico immediatamente.

Parole "illuminate" dal portavoce da un ex funzionario della banca centrale irlandese, da un articolo del Telegraph:

"It is essential that we go to Europe and say we have a serious problem. We say, either we default or we pull out of Europe..."

"If Ireland continues hurtling down this road, which is close to default, the whole of Europe will be badly affected. The credibility of the euro will be badly affected. Then Spain might default, Italy and Greece..."

[...]

What is the difference between Iceland and Ireland?



Appena letto su Finfacts:

"What is the difference between Iceland and Ireland? One letter and about six months.


da: Irish Economy 2009: Irrational exuberance of the boom gives way to counterpart in grim times; Realists should prepare for decade of slow global growth.

Il Financial Times riprende la stessa frase e fa anche riferimento alla sbornia di capodanno (ma qualsiasi altro week end a caso andrebbe bene lo stesso):

Ireland has been unceremoniously shaken out of its New Year hangover.
[...]
"What is the difference between Iceland and Ireland? One letter and about six months.

da: Things fall apart.

Si fa anche riferimento al trattato di Lisbona e al nuovo referendum (quello con le schede YES/YES) come ultima spiaggia per non affogare...

domenica 11 gennaio 2009 Posted by Freddy at 17:47 7 comments

Dell: L'irlanda raccoglie i cocci e conta le perdite.

The Register ci propone un articolo che esprime senza mezzi termini quello che era gia' chiaro a tutti:

a) Mille operai per una catena di montaggio costano meno in un paese emergente

b) Meglio avere tante aziende che impiegano una cinquantina di persone che affidarsi a una o due aziende enormi che ne impiegano qualche migliaio

c) Per l'irlanda e' finita l'era delle "tute blu" della catena di montaggio e si deve aprire quella dei colletti bianchi, ma le universita' si devono adeguare visto che il numero di laureati comunque non e' sufficiente.

Un estratto:

The big theme emerging in many reports and commentaries is that the boom in semi-skilled assembly line jobs is well and truly over. There doesn't appear to be any other business likely to come to Ireland and employ 1,000 plus workers on an assembly line. It's cheaper to do it elsewhere, in a low-wage economy, and ship the goods to the geographies that would be served by an Irish base.

[...]

For suppliers like Dell that need a responsive assembly/manufacturing operation in the EU, the accession of Poland and other east European countries into the EU was a godsend; for Ireland, it has been a disaster. Where Dell is going other hi-tech employers may follow - Intel has a chip plant in Ireland, and HP makes printer cartridges there too.

[...]

For both of them the annual cost of an Irish worker will be more than the annual cost of a Polish worker. They too will be looking at the numbers and doing a what-if-we-moved-to-Poland spreadsheet calculation. The EU wants a level playing field, and limits what member countries do in the way of bribing businesses to come to them via grants, subsidies and tax concessions.

[...]

Unfortunately the EU does not enforce such a level playing field in pay, and that means new and low labour cost countries that join, like Poland, enjoy a few years of competitive employment advantage until their labour costs are equalised with the rest of the EU.

[...]the total EU demand for Dell computers now only needs one plant, and the one in Poland is it. When Irish workers benefitted from Ireland being a lower-cost place to put plants than the UK or France or Germany, they sipped their Guinness with relish. Now that Poland is doing to Ireland what Ireland did to other western European countries, they are crying into their beer. It's just how it goes.

[...]

A dawning realisation in Ireland is that it will have to expand university and technical college education. If it's a white collar future and not an assembly-line one, then that means the current generation of semi-skilled workers have had it. There's more of them than the country currently needs and they'll have to do the best they can whilst the country educates their children for the hi-tech R&D jobs.

Qui l'articolo completo.

giovedì 8 gennaio 2009 Posted by Freddy at 14:27 6 comments

Dell Limerick: 1900 to go

La befana che viene da lontano ed e' pure incazzata e' arrivata stamattina (in videoconferenza) e ha dato il benservito a 1900 persone che se ne dovranno andare dagli stabilimenti di Limerick tra Aprile 2009 e Gennaio 2010.

Il redundancy package (la liquidazione) sembra piuttosto magro: 6 settimane di stipendio a paga base per ogni anno di anzianita'.

La grossa sorpresa e che' la produzione pare si spostera' in Polonia, probabilmnete in quella fabrichetta cui facevo riferimento tempo fa.

Si stima inoltre che l'indotto subira' un contraccolpo che mettera' a rischio circa 6000 posti di lavoro.

Dell shuts Limerick factory and scraps 1,900 jobs
"Dell is closing its Limerick manufacturing facility, with the assembly plant's functions due to be transferred to a Polish plant in Lodz..."

Dell set to cut 1,900 Irish jobs
"Computer giant Dell is to cut 1,900 of the 3,000 jobs at its manufacturing site in Limerick in the Irish Republic..."

A quarter of Dell staff to be affected by April
"Almost a quarter of the staff within Dell will be gone by the end of April, Deputy Kieran O'Donnell has confirmed..."

Citizens information service urge Dell employees to make contact
"Following the announcement that 1,900 workers are to be made redundant in Dell over the coming year, Limerick Citizens Information Service is urging people to consult them on the options and entitlements available to them..."

Dell Limerick staff express their shock and disappointment...
"As thousands of Dell employees left the massive manufacturing facility following today's briefing with management the anguish was clear on their faces..."

The people of Limerick react to Dell news
"Leader Reporter John Hogan spoke to people on Limerick's streets this morning, following the news that 1,900 jobs are to go at Dell..."

mercoledì 7 gennaio 2009 Posted by Freddy at 22:50 8 comments

-1 alla "Dell Lottery"

Appurato che ormai i tagli sono inevitabili, domani Michael Dell dovrebbe scoprire le carte rivelando quale sara' la sorte dei "cavalieri del lavoro" in forza agli stabilimenti di Limerick.

Per la serie "La befana arriva da lontano ed e' pure incazzata"...

"The 3,000 employees at the manufacturing facility are to be briefed by company bosses at 9am in the morning.

Dell has not officially confirmed that such a meeting will take place but it is understood that details of the meeting were conveyed to staff in an email this Wednesday evening.

According to sources at the company its founder and CEO, Michael Dell, will adress the staff via a video link from the United States."

Articoletto qui.

mercoledì 24 dicembre 2008 Posted by Freddy at 08:52 3 comments

Merr(d)y Xmas from Dell

Praticamente lo spettro delle "grosse sorprese" della puntata precedente.

I politici locali volano in Texas per cercare di convincere Michael Dell a non ristrutturare la fabbrica di Limerick lasciando a casa 2000 dei 3000 dipendenti.

Non si esclude la possibilita' di mettere a disposizione dell'azienda fondi per "ricerca e sviluppo" (praticamente una bustarella di Stato).

Finfacts
The Register
RTE
IT Examiner

lunedì 15 dicembre 2008 Posted by Freddy at 18:34 11 comments

"Salvataggi di banche da parte dello Stato"

A.K.A. "Paperopoli" e "minchiateIrlandesi" avevano ragione, A.K.A. "Government to the rescue!".

Logico seguito di questo post, dove dicevo che non vedevo l'ora di leggere i giornali a Natale e di quest'altro post sul blog dei "Cavesi a Dublino" dove ebbe inizio la discussione, poi proseguita anche tra i commenti.

Il video tanto per fornire della musica appropriata da ascoltare come sottofondo.



The Australian
Ireland announces $13bn bank rescue

Belfast Telegraph
10bn rescue package for Irish banks

BBC News
Irish banks to be recapitalised

CNBC
Ireland to Invest Billions in Bank Recap

The Guardian
Ireland to invest up to 10 bln euros in banks

International Herald Tribune
Ireland to invest in bank recapitalisation

Irish Times
Government to underpin banks with Euro 10bn plan

Irish Times
Government announces Euro 10bn recapitalisation plan

Irish Times
Irish bank shares surge on Euro10 billion rescue plan

Irish Times
Plan will not expose taxpayer, says Lenihan

Irish Times
Opposition unconvinced by bank-guarantee plan

Newsday
Ireland's bank shares rise after Irish gov't pledges to invest up to euro10 billion in banks

lunedì 17 novembre 2008 Posted by RealityShow at 13:08 12 comments

Obama si, Obama no...

Da ben prima delle elezioni presidenziali negli USA, alcuni sondaggi e opinioni raccolti in Irlanda hanno fatto vedere come Obama qui fosse il netto favorito dell'opinione pubblica.
L'uomo nuovo, una svolta dopo Bush, il ribelle, ha origini irlandesi, eccetera...

http://www.rte.ie/news/2007/0315/obamab.html
http://www.bilerico.com/2008/11/ireland_hearts_obama.php

Adesso pero' Mr. Obama si trova a fronteggiare gli enormi debiti e la crisi finanziaria del suo Paese, e uno dei provvedimenti che la sua amministrazione sembra essere indirizzata a fare e' la massiccia riduzione dei benefici fiscali delle aziende americane che hanno sedi al di fuori degli Stati Uniti, e costringerle a pagare le tasse in toto o quasi al fisco americano.
Per chi ancora non lo sapesse una proporzione enorme del gettito fiscale del governo irlandese deriva dagli introiti che le aziende americane fanno figurare nelle loro sedi in irlanda, aggirando cosi' il sistema fiscale americano.
Immaginate cosa succederebbe se ci fosse effettivamente un giro di vite sulle politiche fiscali offshore da parte degli USA, non aggiungo altro... qualcuno pero' inizia a porsi alcune domande...

http://www.businessworld.ie/livenews.htm?a=2345180;s=rollingnews.htm

Penso anche che se l'Irlanda dovesse esser magicamente risparmiata da queste iniziative, qualcuno negli altri Paesi del mondo potrebbe anche cominciare a incazzarsi parecchio.

Forse tra non molto Obama qui non sara' piu' cosi' popolare?

martedì 7 ottobre 2008 Posted by Freddy at 14:37 31 comments

La fine della favola...

In questo articolo apparso su Finfacts si fa un riassunto della situazione economica del paese, sottolinenando come la necessita' di fornire al sistema bancario una garanzia di Stato, faccia calare il sipario sulla favola in cui l'irlanda e' vissuta fino alla settimana scorsa.

Ci sarebbero troppe parti da riportare, comunque l'articolo pone l'accento su:

- Dipendenza dagli investitori stranieri (che non hanno nessun interesse nell'economia del paese)
- Sopravvalutazione degli immobili e della terra
- Uso sfrenato dell'indebitamento come fonte di ricchezza
- Speculazione da parte dello Stato sui first time buyers
- Speculazione sugli immobili da parte di gente comune
- Propaganda (aka "le cose vanno bene")
- Industria edilizia
- Occupazione
- Classe politica
- Propaganda 2 (aka "le cose vanno ancora bene"), e molto altro.

Tornando a quello che qualcuno ha chiamato fantasiosamente "mio personale universo parallelo" ribadisco ancora una volta che quando un anno e mezzo fa dicevo che un'economia basata su investimenti stranieri, immobili ipervalutati e indebitamento selvaggio era destinata al fallimento, poiche' troppo sensibile a fattori esterni non direttamente controllabili, le reazioni furono:

Risate in faccia, "Non capisci un cazzo", "Sei un coglione", "Sei uno sfigato", "Va tutto benissimo, se non ti sta bene vattene" e la migliore di tutte "Smettiamola di parlare di economia all'acqua di rose, vedrai che tra un anno esatto avrai grosse sorprese".

Nella mia "ignoranza", avevo toccato alcuni degli argomenti sostenuti da questo signore qui, ben piu' preparato di me, e da tanti altri suoi colleghi, che avevano ricevuto piu' o meno il mio stesso trattamento. Scaremongers li chiamavano.

Per chi dice "Eh, ma e' colpa della crisi americana" e "Eh, ma guarda che anche in altri paesi si sta male...", facciamo un discorso da bar: certo che e' colpa della crisi americana.

Non e' forse la crisi americana uno dei fattori esterni non direttamente controllabili capaci di portare un'economia basata sul nulla al fallimento?

Cosa c'e' di meglio del crollo di un'economia basata su un castello di carte per portare al fallimento un'altra economia basata su un castello di carte?

Poi stando a quello che si puo' leggere aprendo i giornali dell'irlanda dove vive "Todd", le banche irlandesi sembrerebbero essere particolarmente esposte nei confronti di quelle USA, quindi ci sarebbe da chiedersi se qui non sia peggio che altrove.

Comunque, come ho gia' detto, non vedo l'ora di leggerli a Natale i giornali.

lunedì 6 ottobre 2008 Posted by Freddy at 15:17 6 comments

Menonovemiliardiemezzo and counting...

Per la serie la realta' supera sempre la fantasia...

Finfacts
The Herald

Mi e' giunta voce che per il 14 ottobre ingaggeranno dei cabarettisti per comunicare quali saranno i provvedimenti da intraprendere per chiudere la stalla dopo che i cavalli sono scappati.

venerdì 26 settembre 2008 Posted by Freddy at 16:34 11 comments

Menosettemiliardidieuro and counting

Facciamo un breve riassunto:

Molti mesi fa: Abbiamo incassato un miliardo di euro di tasse meno del previsto, ma le cose vanno benissimo.

Qualche mese fa: Abbiamo incassato tre miliardi di euro di tasse meno del previsto, ma le cose vanno bene.

Venti giorni fa: Ci siamo sbagliati, sono cinque miliardi in meno... Sorry about that. Recessione? Voci infondate, non parliamo male dell'economia, siamo i migliori lavor...

Oggi: Ripensandoci sarebbero sette 'sti miliardi in meno e c'e' la *coff*rece*coff*ssione. Sorry about that, have a nice day.

Non vedo l'ora di leggere i giornali sotto natale...

venerdì 5 settembre 2008 Posted by Freddy at 19:49 6 comments

Dell vende tutto

A causa di risultati finanziari al di sotto delle aspettative, la Dell sembra che voglia vendere le sue fabbriche nel giro di 18 mesi in modo da liberarsi di una pesante voce di costo e aumentare di conseguenza i profitti.

I potenziali compratori saranno incentivati dai contratti che Dell stipulera' con loro per continuare la produzione dei suoi prodotti nelle stesse fabbriche.

Secondo questo articolo del Wall Street Journal, che ha dato origine alla notizia, si punta a compratori asiatici:

The most likely candidates are big contract manufacturers -- most of which are based in Asia -- that may hope to get a bigger piece of Dell's business. A company that purchases a Dell factory would likely be contracted to continue making computers there for Dell, said one person with knowledge of the talks.

A questo punto c'e' da chiedersi se a degli ipotetici compratori cinesi convenga tenere aperto gli stabilimenti in Irlanda (piu' di 4000 impiegati) o se magari, forse, chissa'... non decidano di chiudere baracca e burattini. Dopotutto un operaio specializzato nell'assemblaggio delle piastre madri a Shenzhen costa 100USD al mese...

Dall'articolo di The Register comunque si legge anche che vendere una fabbrica in un paese sviluppato a un compratore dispone di manodopera a basso costo potrebbe non essere cosi' facile:

It could struggle to sell factories in developed countries to contract builders who rely on low Asian labour costs.

Ma visto che si parla di tagliare costi, e' probabile che alcune fabbriche verranno semplicemente chiuse in mancanza di acquirenti...

Articoli disponibili su:

Finfacts
Irish Times
Independent
The Register
The Wall Street Journal

"Grosse sorprese"...

Menocinquemiliardidieuro

Stando a quanto si legge sull'Irish Times, a tanto ammontano i mancati introiti che il governo si trova a fronteggiare in questi giorni.

Il tutto causato come scrivevo tempo fa da:

Meno introiti da IVA
Meno introiti da bollo sulla casa
Meno introiti da tasse sul capital gain

Qualche mese fa le teste d'uovo al governo stimavano i mancati introiti intorno a meno 3 miliardi, si erano sbagliati dicono...

E in questi giorni e' un proliferare di offerte di conti di risparmio con interessi oltre il 5% netto...

Per i prossimi due anni si prospetta un taglio alla spesa pubblica e un probabile innalzamento delle tasse, ma vedremo cosa si inventeranno alla presentazione del prossimo budget.

"Grosse sorprese" di sicuro.